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Corpo Nazionale Soccorritori Acquatici e Guardia Spiaggia

 

Associazione per la divulgazione della cultura del Soccorso Acquatico e per la promozione della sicurezza balneare

Associazione per la divulgazione della cultura del Soccorso Acquatico e per la promozione della sicurezza balneare

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Chi si occupa della sicurezza in ambito acquatico? 

Corpo Nazionale Soccorritori Acquatici e Guardia Spiaggia

 

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In caso di emergenza, è il soccorso pubblico (112-118) ad intervenire, coordinando le operazioni di salvataggio con le forze dell'ordine e altre organizzazioni locali.

•⁠ Guardia Costiera: le guardie costiere territoriali hanno un ruolo importante nella vigilanza del mare e delle coste, ma le loro competenze vanno oltre la semplice vigilanza sulle spiagge.

•⁠ Enti locali: Comuni e regioni sono responsabili della gestione delle spiagge e possono affidare i servizi di salvataggio a cooperative, associazioni o privati.

•⁠  Vigili del Fuoco: sempre più spesso, anche a causa della carenza di personale specializzato, vengono attivati protocolli d'intesa o convenzioni per l’aperura di presidi stagionali da parte dei VV.F. in scenari costieri, marini o lacustri, in zone ad elevato afflusso turistico e in tali ambiti opera il personale dei VV.F. appositamente preparato per contrastare il rischio acquatico.

Nello stesso tempo però il personale dei VVF conta un organico effettivo di 35.990 unità, a fronte di un organico teorico pari a 39.600 unità, organico che però deve anche garantire prioritariamente tutti gli altri interventi di soccorso ed emergenza istituzionali.

 

Da sempre il personale dei VV.F. ottempera agli obblighi della legge n°1570 del 27 dicembre 1941, quale impone loro di “tutelare l'incolumità delle persone e la salvezza delle cose, mediante la prevenzione e l'estinzione degli incendi e l'apporto di soccorsi tecnici in genere”.

Come viene garantita la sorveglianza delle spiagge in Italia?

La conformazione geografica dell’Italia è rappresentata da oltre 8.000 kilometri di costa, gran parte della quale destinata alla balneazione, oltre a numerosi laghi. Mediamente le spiagge italiane sono profonde circa 35 mt. e occupano circa il 41% delle coste, ovvero circa 3.400 km, su un totale di 8.300 km. 

I dati di Cnel e Assopiscine (l'Associazione italiana costruttori piscine) rilevano la presenza circa 800.000 piscine pubbliche o private e più di 5 milioni gli utenti, quasi il 10% della popolazione, che ogni anno, frequentano regolarmente impianti acquatici-termali per praticare una sana attività fisica, per lo sport, per il recupero funzionale, il divertimento, e il relax. Secondo Assopiscine, negli ultimi anni sono stati 6.994 gli annegamenti, di questi circa il 15% è avvenuto nelle piscine e le vittime molto spesso avevano meno di 20 anni. Le piscine incustodite e aperte possono essere causa di incidenti per persone e animali anche durante l’inverno. I parchi tematici, acquatici e faunistici sono in Italia circa 200, ai quali si sommano oltre 230 parchi avventura. 

Quelli esclusivamente destinati anche alla balneazione e di notevoli dimensioni, sono oltre 30. I dati SIAE confermano che le strutture sono visitate annualmente da oltre 20 milioni di persone.

 

In Italia le Ordinanze delle Capitanerie di Porto prevedono ogni tot metri di spiaggia destinata alla balneazione (a seconda della conformazione e mediamente ogni 80/100 metri) una postazione sopraelevata presidiata, ininterrottamente nelle ore diurne, da un bagnino/assistente bagnati.  In ogni piscina deve essere assicurata la presenza continua di almeno due assistenti bagnanti. Per vasche con specchi d'acqua fino a 100 metri quadrati di superficie è necessaria la presenza, a bordo vasca, di almeno un bagnino/assistente bagnanti.

 

Il periodo e gli orari in cui è prevista obbligatoriamente il servizio di sorveglianza sono indicati dalle apposite ordinanze. I lidi privati sono obbligati ad avere un minimo di addetti al salvamento in base alla loro estensione; in alcuni casi gli stabilimenti balneari piccoli si uniscono per organizzare una sorveglianza per settori, in altri tutto il servizio è demandato ad un piano collettivo di salvataggio. 

Anche sulle spiagge libere dovrebbe essere installato il servizio di sorveglianza, purtroppo e molto spesso la sua assenza viene indicata dai Comuni con una cartellonistica per carenza di risorse da destinare a questa importate attività di prevenzione.

Sulla base dei dati sopra riportati la stima del fabbisogno di personale qualificato come soccorritore acquatico viene stimata in almeno 80.000/100.000 unità, a fronte di una disponibilità a ricoprire i posti disponibili di gran lunga inferiore all’effettiva necessità a causa di molteplici cause tra cui:

- poco riconosciuto l’alto valore professionale,

- remunerazioni insufficienti,

- turni e orari di lavoro oltre la media:

- rischio di responsabilità penale.

 

 

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